Sono seduto alla mia scrivania. Sul mio lato destro ho una
grande finestra. Sono le 11,44 e il cielo è coperto
Nuvole dense più
chiare e più scure, compatte che emanano
una luce strana. Sembra di essere in una sacca con un dolce alla panna
capovolto sulla testa. Panna bianca e un po’ più grigia, come se una parte
fosse mischiata a qualcosa di scuro, come la neve, bianca dove è ancora intatta e grigia dove
passano le macchine.
E’ il 29 aprile 2016 un Venerdì.
Mi sono sempre chiesto se davvero ad un lettore interessa
sapere com’è il cielo in questo momento.
Voglio dire in un racconto in un romanzo il descrivere il
cielo che senso ha? Se avessi scritto che era una bella giornata di sole e il
cielo azzurro avrebbe fatto differenza?
Pensandoci forse sì, forse lo stato d’animo sarebbe stato
diverso, sia mio sia del lettore.
Sto rivalutando l’utilizzo del mio tempo. In un romanzo di
Michael Ende si parla di “signori Grigi” che rubano il tempo agli uomini per
esistere. Quel tempo è trasformato in sigari che loro fumano e senza quelli
spariscono, muoiono, evaporano.
Tempo che se ne va in
fumo.
Amo mia moglie, è una donna straordinaria. Lei non lo sa ma
io sì. Che è straordinaria intendo, che io l’amo lo sa.
Anche se a volte si perde in alcune bassezze dovute a condizionamenti
mentali ha un animo nobile.
Come a me anche a lei piace essere di aiuto e migliorare la
condizione di altre persone, fare quello che è possibile per farli stare
meglio.
In giorni come questi sento tutta la mia energia, la mia
potenzialità che vorrebbe espandersi ma è frenata.. Come se si andasse in salita con una
macchina ma con il freno a mano tirato, ma non è l’esempio corretto.
E’ come una falsa partenza ai 100 mt di atletica, scatti al
via ma vieni fermato e torni sui tuoi passi, è come un contenitore che ha una
certa elasticità ma chiuso con un tappo. Dentro una forza si espande spinge su
tutte le pareti il contenitore si dilata ma poi non esplode e torna nel suo
formato iniziale.
Nel mio caso è più come se lasciassi libera questa energia,
questo amore, ma non trovassi nessuno ad accoglierla a capirla. Un po’ come
lasciare la pompa di benzina aperta con il carburante che esce, cerca una
macchina per poterle essere utile ma non ce ne sono.
Il carburante è inesauribile, ma la mia testa mi convince a
chiudere il rubinetto
Come per il carburante,
che se non trova un serbatoio inquina ed è pericoloso, la mia energia diventa fuori luogo, mal
interpretata e si blocca.
Il fatto è che lei –l’energia- non sa perchè, è la
ragione che le parla. Ma si sa non vanno troppo d’accordo.
Che spreco.